Epicondilite Tendinopatia

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L’epicondilite è una tipologia di tendinopatia dolorosa localizzata a livello dell’epicondilo laterale (ovvero sul versante esterno del gomito), spesso secondaria a una serie di microtraumi ripetuti, verificatisi in corrispondenza dei tendini del muscolo estensore comune delle dita ed estensore breve del carpo.
Più precisamente si può parlare di entesopatia o entesite e ci si riferisce ad un’infiammazione dell’entesi, cioè l’inserzione della porzione tendinea in prossimità dell’osso.
Questa entesite in alcuni casi può venire definita “calcifica”, ovvero caratterizzata dalla presenza di depositi di sali di calcio altamente irritativi, spesso dovuti alla calcificazione di frammenti di fibre tendinee necrotiche.

Cause Segni e Sintomi
– Dolore e gonfiore localizzati sulla parte esterna del gomito;
– Dolore nella parte esterna dell’avambraccio, appena sotto il gomito (in corrispondenza dell’inserzione sull’epicondilo laterale dei muscoli estensori). Il dolore può anche irradiarsi lungo l’avambraccio verso il polso e nella parte posteriore della mano;
– Forza nella presa debole e dolorosa (anche mentre si stringono tra le mani piccoli oggetti);
– Peggioramento del dolore con i movimenti del polso, in particolare con l’estensione, la supinazione e i movimenti di sollevamento;
– Rigidità mattutina.La sensazione dolorosa la si può avvertire semplicemente tramite l’esecuzione di gesti comuni, come girare una chiave in una serratura, avvitare una lampadina, stringere la mano.
Tipica è anche la sensazione di debolezza dell’avambraccio e del braccio.
Trattamento riabilitativo
L’approccio di cura è sicuramente conservativo e la fisioterapia riveste un ruolo di primaria importanza.
In una prima fase acuta, l’obiettivo principale consiste nella riduzione della sintomatologia, in particolare ridurre l’infiammazione e il dolore a livello muscolare.
Per quanto riguarda la fase riabilitativa successiva, quella di un iniziale ripristino tissutale e di una conseguente guarigione, esistono 2 differenti tipologie di strategie terapeutiche strumentali vincenti le quali utilizziamo quotidianamente nel nostro poliambulatorio:
1) Laserterapia ad alto potenziale Neodimio-Yag
che sfrutta le particolari caratteristiche fisiche della luce laser per trasferire energia ai tessuti sofferenti e
ripristinare, attraverso l’effetto fotochimico, l’equilibrio energetico compromesso.
La conseguente riattivazione del metabolismo cellulare induce una cascata di effetti biologici che sfociano nella remissione del dolore, la diminuzione dell’infiammazione, il riassorbimento dell’edema. Questa tecnologia laser arriva ad una profondità di 5-6 cm, ed è pertanto indicata nelle patologie muscolo-tendinee o traumatiche articolari.
2) Onda d’Urto:
è una terapia che si eroga mediante un apparecchio dotato di
un manipolo capace di erogare un’onda acustica di impatto, che varia in base alla
potenza e alla frequenza selezionate. L’area che riceve questo stimolo viene
“danneggiata” meccanicamente, ma contemporaneamente vengono innescati dei
meccanismi di riparazione e guarigione che aiutano la risoluzione del processo
infiammatorio. Nel caso in cui ci fosse la presenza di calcificazioni, la terapia
con onde d’urto viene applicata per risolvere l’infiammazione e la degenerazione
tissutale, di cui la calcificazione può essere la causa/conseguenza. In seguito al
trattamento con onde d’urto queste calcificazioni possono “scomparire”: si tratta
di un fenomeno che si verifica non per “frantumazione”, ma per azione biochimica
di “scioglimento”,
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